Questo volume riassume la Campagna svolta dalle Associazioni Incontro di Civiltà e Priorità Cultura dal 2014 al 2020. Le nostre iniziative hanno visto la partecipazione di centinaia di migliaia di persone: dal Colosseo, alle sedi delle grandi Istituzioni internazionali; da Roma, a Parigi, a Bruxelles, a Berlino; a Venezia, Spoleto, Palermo. Non ci siamo limitati a denunciare e far conoscere i nuovi disastri dell’iconoclastia, specialmente in Siria ed Iraq, ma abbiamo operato, assieme ai più qualificati esperti (guidati dal Professor Paolo Matthiae), alle imprese specializzate, alle istituzioni competenti, per dimostrare che riprodurre le cose distrutte è possibile.

 

Si è trattato di un cammino complesso, svolto con attenzione e cautela. Ma senza accettare, come abbiamo detto sin dal 2014, che l’ultima parola debba restare ai distruttori. E’ consolante vedere che alcuni restauri di opere martoriate si siano conclusi con il ritorno a casa dei “feriti di guerra”, nuovamente integri. Che alcune ricostruzioni di opere distrutte siano visibili: nel Museo di Damasco o in una sala dell’Università La Sapienza di Roma. Questo volume si conclude con le immagini delle casse che contengono gli elementi per la ricostruzione, nel Museo di Bassora, del Toro di Nimrud: ancora oggi, dopo l’arrivo a fine 2019, sono in attesa di uscire dal Porto di Umm Qasr per raggiungere il Museo di Bassora. Purtroppo le gravi tensioni in Iraq dopo l’arrivo della casse e la pandemia ci impediscono di sapere quando sarà possibile completare l’opera.

 

La nostra Campagna continuerà. Vogliamo che nei prossimi anni sia più sensibile l’attenzione al rapporto tra i mutamenti climatici – con l’inevitabile, ormai, accrescimento dei livelli dei mari – e la tutela di patrimoni complessi, sia di civiltà urbane, sia dei patrimoni archeologici ed architettonici costieri. Il caso di Venezia deve e può spingerci a consapevolezza, azione programmata, risultati effettivi.

 

Si tratta di proporre un vero e proprio ripensamento della dottrina del Soft Power: da strumento degli Stati per affermare il legittimo interesse nazionale con altri mezzi, alla più diffusa condivisione. Un Soft Power di cui siano protagonisti anche gli attori della società organizzata, delle industrie creative, dei mondi digitali, delle imprese globali che vogliano agire in una chiave umanistica. Obiettivi: tutela del Patrimonio e crescita della partecipazione dei cittadini, anche attraverso il contrasto dell’esclusione. In tempi difficili, di crescenti divisioni e polarizzazioni, si deve e si può puntare sulla promozione della Cultura al servizio dello sviluppo umano ed economico, del rispetto delle diversità e tra le persone.

 

Francesco Rutelli

Presidente

Associazione Priorità Cultura

Associazione Incontro di Civiltà